Peonia: origine e cura del fiore più gettonato a maggio

Maggio è il mese in cui la primavera entra nel vivo, prima di lasciare il passo ad una nuova estate. È il periodo in cui le più belle infiorescenze fanno capolino tra prati, aiuole, verande e balconi, con i loro boccioli di bellissimi colori. Tra queste anche la peonia, pianta dai petali eleganti e raffinati, bellissima nel terreno tanto quanto in vaso, come ornamento delle proprie quattro mura. Scopri con L’Artefiori, le più antiche curiosità su questo fiore e alcuni semplici consigli per coltivarlo e mantenerlo al meglio.
Peonia, origine e curiosità del fiore
Molto apprezzata per la bellezza e l’intenso profumo dei suoi fiori, la peonia è tra le piante ornamentali più diffuse, appartenente alla famiglia delle Peoniacee, con piante perenni di tipo erbaceo o arbustivo. Con il suo periodo di fioritura tipico che cade tra aprile e maggio, la peonia presenta all’inizio piccoli boccioli che, una volta schiusi, danno vita a fiori di dimensioni notevoli e dai più disparati colori. Oltre ad annoverare le differenti tonalità del rosa, le peonie possono anche essere color crema, bianche, rosso rubino, gialle, bordeaux, lilla e viola. Nella tradizione orientale questa infiorescenza è considerata la Regina dei fiori, con un significato intrinseco legato all’immortalità. In occidente è invece simbolo di fugacità, come le sue fioriture che durano poco tempo.
Peonia, consigli per la cura
La peonia è un fiore semplice da mantenere, anche per mani meno esperte in giardinaggio. Ecco alcuni consigli di L’Artefiori:
- Luce: apprezza l’esposizione in pieno sole o mezz’ombra;
- Terreno: deve essere ben cocimato con sostanze organiche e leggermente acido;
- Acqua: il fiore chiede poca acqua e può quindi essere innaffiato anche con poca frequenza. Si consiglia di irrigare ogni volta che quest’ultimo appare troppo asciutto.
- Potatura: la peonia non va potata, è un comportamento dannoso per la pianta e i suoi fiori.
- Concimazione: composta con stallatico abbastanza maturo.
- Coltivazione: può avvenire per semina – è però un procedimento molto lungo che richiede dai 2 ai 4 anni – oppure per divisione di cespi.